La scabbia è una ectoparassitosi umana la cui trasmissione può verificarsi per contatti interpersonali o per contagio indiretto tramite effetti letterecci o vestiario. L'agente causale è un acaro difficilmente visibile ad occhio nudo che crea dei cunicoli a livello cutaneo con conseguente prurito, particolarmente intenso di notte quando la temperatura corporea sale a causa delle coperte.
Il periodo che decorre tra l'infezione e le prime manifestazioni è variabile, ma indicativamente fra i 15 - 40 giorni. A differenza di quello che si crede, non è sempre riferibile a scarsa igiene - ma anche alla frequentazione ravvicinata con più persone o a dormire in letti infestati.
In questi tempi in Europa la scabbia è in aumento - come altre patologie - a causa dei flussi migratori di molte persone che giungono come profughi in condizioni di promiscuità e di scarsa igiene. La convivenza per periodi prolungati ovviamente facilita la trasmissione interpersonale.
Non è infrequente per i Dermatologi visitare più persone che presentano la stessa sintomatologia - ed attuare una adeguata terapia - che risolve il problema salvo il rischio di reinfestazione non essendoci una immunità specifica. Dal punto di vista clinico la scabbia inizia a manifestarsi classicamente in alcune sedi specifiche, quali polsi, spazi interdigitali mani, capezzoli e reg. scrotale ed asta - ma nel tempo può interessare tutto l'ambito corporeo. Particolarmente in questi casi sono a rischio gli anziani (scabbia Norvegese) ed i bambini piccoli (tipiche le lesioni plantari).
Per il trattamento ci si avvale di vari topici - storicamente a base di zolfo, ora più spesso benzoato di benzile o permetrina - che vanno utilizzati secondo le indicazioni specifiche preceduti o seguiti da doccia di detersione ed al rispetto di norme igieniche necessarie come ad esempio il lavaggio frequente dei vestiti, la disinfestazione di effetti letterecci, l`allontanamento da situazioni di promiscuità.
Al trattamento può seguire forte irritazione cutanea ed una potenziale sensazione di presenza di parassiti che va sotto il nome di acarofobia. E' importante ricordare la necessità di monitorare o nel dubbio trattare tutti i componeneti della stessa famiglia - anche quelli che non sentono prurito - al fine di evitare reinfestazioni.